“Il Governo ci ascolti, altrimenti saremo costretti ad andare avanti”. È l’appello lanciato da Domenico Proietti, segretario nazionale Uil, intervenuto questa mattina a Teramo, dove ha concluso gli interventi dal palco in occasione della mobilitazione “Ripartire dal lavoro”. Teramo era una delle ventitré piazze italiane che si sono unite in una giornata pensata per ribadire il ruolo del lavoro nel rilancio dell’Italia post pandemia.
Tanti i punti di confronto evocati da Proietti: “Subito investimenti pubblici, subito la riforma fiscale, non si indugi sul Mes, si metta l’occupazione al centro del Recovery Fund. E Conte, ultimamente molto silenzioso, rompa gli indugi e convochi le parti sociali per ridare all’Italia un orizzonte fatto di lavoro, tenuta sociale e crescita”.
Alla manifestazione hanno partecipato circa duecento persone provenienti da tutto l’Abruzzo, nel pieno rispetto delle norme anticovid. Ad aprire gli interventi, Carmine Ranieri, segretario generale Cgil Abruzzo Molise, che ha chiamato in causa anche l’immobilismo della Regione Abruzzo, sorda alle proposte dei sindacati.
Da parte sua Fabiola Ortolano, della segreteria regionale Uil Abruzzo, ha ribadito la necessità di politiche che valorizzino la crescita economica, e si evitino errori come quelli effettuati nella scuola, dove il personale docente è stato lasciato da solo e ancora troppe sono le decisioni importanti da prendere.
Sul palco anche Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, insieme ad altri rappresentanti delle altre sigle sindacali, in una mattinata in cui forte è risuonata la richiesta di buona politica e di scelte condivise, a tutto vantaggio di lavoratori, imprese e famiglie.