In merito alla ventilata ipotesi di trasformazione dell'Università "d'Annunzio" in fondazione, Cgil, Cisl e Uil Abruzzo hanno diffuso la seguente nota:
Il Rettore dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti, nel corso di una riunione convocata lunedì 25 marzo, ha comunicato alle OO.SS e delle RSU di Ateneo la costituzione di un tavolo di lavoro relativo al progetto legge 133/2008, giusta delibera del Senato accademico.
Non abbiamo ricevuto alcuna documentazione relativa a tale progetto, ma se l’intenzione è quella di trasformare l’Università d’Annunzio in Fondazione privata, come abbiamo già evidenziato nel corso della riunione, le scriventi OO.SS manifestano la loro ferma contrarietà . Ricordiamo che la legge 133/2008 prevede infatti, all’art.16, la facoltà delle Università di trasformarsi in Fondazioni, previa delibera presa a maggioranza assoluta dal Senato accademico.
Con la trasformazione dell’Università in Fondazione si assisterebbe ad una vera e propria privatizzazione dell’Ateneo, con il rischio del trasferimento dell’intero patrimonio, anche quello immobiliare, ad un soggetto privato (la Fondazione). Ciò rappresenterebbe un elemento di particolare gravità , in quanto il patrimonio dell’Università appartiene alla collettività che l’ha finanziata attraverso la fiscalità generale e il patrimonio edilizio, in un momento di tagli e di difficoltà finanziaria dell’intero sistema di istruzione, costituisce una importante risorsa per l’università .
Inoltre, l’intero personale diverrebbe dipendente della Fondazione, senza più certezze sul contratto. Si potrebbe arrivare all’assurdo che personale pubblico il cui rapporto di lavoro è regolato per legge, come i docenti universitari, a seguito di una scelta presa a maggioranza dal Senato accademico, verrebbe a diventare dipendente di una realtà di diritto privato.
E’ del tutto evidente, inoltre, che nell’eventualità della privatizzazione dell’ateneo, si avrebbero regole meno stringenti sulla formazione e il mantenimento degli organi di governo, sulla gestione del personale, sugli appalti, ecc.: noi riteniamo che, aldilà di aspetti pur migliorabili, il contesto di regole che sovrintendono la gestione delle università pubbliche hanno costituito e costituiscono garanzie di trasparenza, economicità e qualità dei beni e dei servizi.
Non da ultimo, ricordiamo che con la trasformazione dell’Università in Fondazione privata, l’Ateneo potrebbe gestire e fissare le tasse studentesche a sua discrezione, non dovendo sottostare ai limiti di cui al DPR n.306 del 1997, che prevede la limitazione della contribuzione studentesca al 20% del FFO ma solo per le Università Statali.
Per quanto esposto, la posizione di CGIL CISL UIL regionali confederali e di categoria sulla questione della paventata trasformazione delle Università pubbliche in Fondazioni private è chiara ed incontrovertibile: siamo contrari e ci opporremo in ogni modo a tale eventualità , non ritenendo giusto privatizzare una funzione che la nostra Costituzione affida prioritariamente allo Stato.
Pertanto, diffidiamo gli organi di governo dell’ateneo dal portare avanti tale progetto e siamo pronti a mobilitarci per difendere e rilanciare il ruolo dell’università G. D’annunzio, che è e deve rimanere patrimonio pubblico.