Mercoledì 28 novembre a Pescara Cgil, Cisl e Uil hanno riunito la classe dirigente abruzzese per approfondire e discutere della Legge di bilancio 2019, ma soprattutto, per presentare le loro proposte ad una manovra che è poco attenta alle esigenze e ai bisogni dei giovani, dei lavoratori, delle donne e dei pensionati.
Il dibattito, presieduto da Michele Lombardo, Segretario Generale della UIL Abruzzo, è stato aperto dalla relazione introduttiva del neo Segretario Generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e le conclusioni sono state affidate ad Andrea Cuccello, Segretario Confederale Nazionale della Cisl.
L’appuntamento sindacale si inserisce in un programma di attivi unitari provinciali e assemblee che si sono svolti su tutto il territorio regionale.
Dalla Cassa Edile di Pescara le tre sigle sindacali hanno sottolineato come, senza strumenti adeguati e politiche espansive, la manovra economica non sostiene lo sviluppo e il rilancio economico del Paese. “Chiediamo al Governo, un confronto su sviluppo, crescita, occupazione, fisco, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali e politiche attive, previdenza, welfare, - così Carmine Ranieri nella relazione introduttiva ha invitato il Presidente del Consiglio a dialogare con il mondo sindacale.
Cgil, Cisl e Uil, nell’esprimere un giudizio negativo sulla Legge di bilancio per l’anno 2019 e di fronte alla bocciatura da parte dell'Unione Europea, hanno presentato proposte concrete su crescita e sviluppo del Paese che passano attraverso nuovi investimenti pubblici in infrastrutture, politica industriale, innovazione e formazione, coesione e lavoro.
Dopo l’illustrazione della Piattaforma unitaria, approvata lo scorso 22 ottobre nel corso degli esecutivi nazionali, sono seguiti i vari interventi dei dirigenti sindacali, che sulla proposta “Quota 100” hanno ribadito che debba essere la base per avviare un confronto vero e strutturato, e non un semplice slogan, anche su atri temi importanti. Nella Legge di Bilancio oggi non si parla di giovani, non sono previsti interventi specifici per le donne, per i lavoratori precoci e per i lavori gravosi. Dal palco sono continuate le polemiche sui provvedimenti fiscali iniqui; la mancanza di investimenti nel settore sanitario, scolastico e della pubblica amministrazione; l’assenza di un progetto per il Mezzogiorno; i tagli al sistema Sprar; l’inconsistenza di un vero e proprio disegno strategico del Paese.
Le conclusioni della giornata sono state affidate ala Segretario Nazionale della Cisl, Andrea Cuccello, che, oltre ad analizzare le proposte del mondo sindacale contenute nella Piattaforma unitaria, ha sottolineato come - “il Reddito di Cittadinanza non può essere una risposta al problema della crescita del nostro Paese: è solo uno strumento assistenziale, quasi caritatevole, e scollegato da misure di politiche attive del lavoro. Nel testo della Legge di Bilancio non sono previste misure a sostegno di lavoro e impresa, - “solo attraverso politiche industriali e quelle del lavoro sarà possibile gestire le vari crisi aziendali e creare nuova occupazione stabile”- ha ribadito Cuccello, - “la Manovra deve tendere a dare più impulso agli investimenti pubblici, alle strategie di rilancio e alle politiche di coesione. Non si tratta di ridurre la spesa, ma piuttosto di qualificarla per generare crescita e creare le condizioni perché ripartano produzione e consumo”.