Una sonora "sveglia" alle istituzioni regionali: l'Abruzzo fa fatica, e serve una svolta reale per dare una concreta speranza a tante famiglie, precari e giovani in cerca di occupazione. Una svolta per creare lavoro, ma che sia "lavoro di qualità ". È quanto hanno chiesto le migliaia di persone che questa mattina, sabato 3 febbraio, hanno partecipato alla manifestazione regionale "Più lavoro più sviluppo per l'Abruzzo", promossa da Cgil, Cisl e Uil per riaccendere con forza i riflettori sulle tante crisi aziendali - oltre cento - ancora irrisolte, sui tanti settori economici che arrancano, su dati che parlano di una disoccupazione più alta della media nazionale e una cassa integrazione che continua parlare di una crisi che fa fatica ad abbandonare la nostra regione.
Una manifestazione cui la Uil Abruzzo ha dato il suo notevole contributo in termini organizzativi e di partecipazione. È soddisfatto Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo: "Ringrazio di cuore gli uomini e le donne del nostro sindacato che hanno contribuito con passione, intelligenza e dedizione alla riuscita di questa manifestazione".
Il colorato corteo da piazzale Cuonzo ha raggiunto piazza del Plebiscito dove, dal palco, hanno parlato i vari leader sindacali. Dopo Sandro Del Fattore, segretario regionale Cgil Abruzzo, ci sono stati gli interventi dei vari delegati. Per la Uil, sono intervenuti Maria Grazia Gagliot (Uiltucs) e Sergio Benito Azzola (Feneal), che hanno parlato rispettivamente dei problemi del comparto sociale e dell'edilizia.
Le conclusioni della manifestazione sono state a cura di Guglielmo Loy, segretario nazionale Uil: "Questa piazza - ha detto - rappresenta l'Abruzzo ma, in qualche modo, rappresenta l'Italia intera, dove accanto a segnali positivi ci sono ancora grandi difficoltà . Il sindacato vuole fare la sua parte, e contribuire con responsabilità a trovare le soluzioni per rilanciare, a livello regionale e nazionale, il lavoro e l'occupazione. Le istituzioni, da parte loro, devono dare il loro contributo, richiamando la doverosa attenzione del governo ai problemi che attanagliano l'Abruzzo, cui negli ultimi anni si sono tolti fondi importanti, che sarebbero stati decisivi per lo sviluppo. Noi siamo per l'occupazione, ma soprattutto per un'occupazione di qualità , rispettosa della dignità del lavoratore, possibile quando le imprese crescono e producono. Lo Stato, da parte sua, accompagni concretamente chi si trova senza lavoro, incentivandolo a rimettersi in gioco. Da questa piazza - ha concluso - sale forte il grido di più lavoro, più, sviluppo, più forza per l'Abruzzo e per l'Italia intera".
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