RAPPORTO BANKITALIA: SENZA OCCUPAZIONE NON È VERA RIPRESA. LA CRISI DELL'EDILIZIA È PREOCCUPANTE
Pescara, 23 novembre 2017 - Solo se saprà creare nuova occupazione, e di qualità , si potrà parlare di vera e propria ripresa: altrimenti sarà una ripartenza per pochi che non potrà che accentuare diseguaglianze e nuove povertà . E' vero che ci sono segnali incoraggianti che arrivano dalla crescita dell'export e dalle grandi imprese. Ma gli incontrovertibili dati su un'occupazione che arretra o che fa una grande fatica a rilanciarsi dimostrano che la tutela del lavoro deve diventare sempre più centrale nelle scelte politiche come in quelle imprenditoriali. Perché altrimenti non si potrà parlare di ripresa globale, che è quella cui dobbiamo tendere.
E' importante non abbassare la guardia su alcuni segnali che arrivano dal sistema produttivo regionale: Accanto a grandi industrie che stanno intercettando nuove opportunità di rilancio, trascinando positivamente intere filiere, ci sono anche vertenze aperte che necessitano di essere seguite con grande attenzione, come nel caso della Honeywell di Atessa. Questo vuol dire che il sistema economico è ancora in una fase di convalescenza post crisi che non ci permette di parlare con tranquillità di fine del tunnel.
Questa analisi è confermata dalle difficoltà che continua ad attraversare l'edilizia, dal rapporto della Banca D'Italia emerge un quadro allarmante: terremoto, maltempo e sistema immobiliare bloccato hanno messo in ginocchio l'intero comparto, ad eccezione del cratere sismico del 2009. È assolutamente necessario ridare centralità a questo settore economico, capace di trascinare l'economia nella sua interezza. Perché, è noto, se l'edilizia cresce, cresce anche l'industria e l'intero sistema produttivo. Non si abbia paura di parlare di vera e propria crisi di questo settore, e si adottino di conseguenza tutte le misure necessarie per rilanciarlo in maniera concreta. La ripresa globale dell'Abruzzo passa anche attraverso questa necessaria attenzione.