Honeywell: La priorità è il lavoro. Si riattivi subito un tavolo nazionale autorevole e concreto.

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Pescara, 17 novembre 2017 - Si riattivi subito il tavolo ministeriale per dare un futuro certo a centinaia lavoratori seri e qualificati: quelli che ogni azienda automotive che guarda al futuro vorrebbe avere tra le sue maestranze. Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Abruzzo e associazioni datoriali accolgano senza perdere neanche un minuto il nostro invito per ridare a tanti operai la sola cosa di cui hanno bisogno: il lavoro. Siamo fortemente amareggiati per una decisione grave e per un atteggiamento aziendale che ha evitato ogni possibile forma di confronto, se non altro come forma di ricompensa per la serietà e la fedeltà dimostrata in tanti anni dai lavoratori e da un territorio che non hai fatto mancare alcunché ad un gruppo cresciuto esponenzialmente. Ma la cosa che più ci sgomenta è la motivazione avanzata dall'azienda: una chiusura non per una crisi di mercato bensì per problemi di sovraccapacità e di competitività a causa del declino dei motori diesel. Ebbene perché una delocalizzazione in Slovacchia? Quale valutazione industriale c'è dietro? A questo punto la prima cosa da fare è capire se ci sono spiragli di riconversione e, contestualmente, iniziare ad individuare imprenditori seri interessati ad avvalersi di una mano d'opera così qualificata. Perché, è il nostro punto vista, se la disoccupazione si batte incisivamente con il lavoro, è prioritario tutelare innanzitutto la capacità produttiva, soprattutto in una fase in cui si può contare sempre meno su un sistema di ammortizzatori sociali così frettolosamente smantellato. Per cui, la strada maestra da percorre è necessariamente quella dal lavoro. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Chiediamo con fermezza, però, che anche il Ministero dello Sviluppo Economico faccia la sua: se finora ha sempre dichiarato di essere l'interlocutore privilegiato dell'azienda in questa trattativa, oggi che Honeywell ha dichiarato la fine dell'attività produttiva sbattendo la porta in faccia allo stesso Calenda, cosa intende fare? Adesso si vedrà se il tavolo nazionale è stato un reale e concreto tentativo per evitare la chiusura, e se d'ora in avanti intende continuare ad essere il luogo per trovare soluzioni. Per questo chiediamo l'immediata riattivazione del tavolo ministeriale, auspicando che sia autorevole e concreto. Ne va del futuro di centinaia di famiglie e, con esse, di un intero territorio.

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