E' TEMPO DI SVEGLIARSI
Egregio direttore,
raccolgo il suo invito rivolto a tutte le forze a dare un contributo per una riflessione seria sullo stato effettivo della nostra regione. Dagli autorevoli contributi che mi hanno preceduto emerge una fotografia piuttosto nitida dell'Abruzzo, che potremmo sintetizzare così: molto è stato fatto, ma molto resta da fare, al punto che possiamo qualificarci come regione né virtuosa né canaglia. Piuttosto, per evocare un'immagine a noi tutti cara, continuiamo a rimanere una (eterna) "bella ad-dormentata". È inequivocabile infatti che la mole significativa di risorse assegnate alla nostra regione mediante vari strumenti - Ma-sterplan in primis - non è il frutto del caso ma il risultato di sforzi politici e istituzionali avviati nel tempo, e di cui oggi si intravedono i risultati. Solo sulla carta però: come UIL ci sentiamo di ribadire che il tempo, soprattutto in questo frangente storico in cui tutti corrono, non può essere più considerato una variabile indipendente, ed è di fondamentale importanza passare dagli annunci all'immediata attuazione esecutiva dei vari interventi. Le troppe crisi aziendali che riguardano la nostra regione, del resto, testimoniano che mentre si discute, c'è chi approfitta del sonno altrui e decide di spostarsi altrove, o non produrre più, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro che danno da vivere ad altrettante famiglie. E i recenti dati Istat, a nostro avviso, non lasciano adito a dubbi: è troppo fragile l'anda-mento occupazionale su tutto il territorio regionale, per cui a fronte di impennate improvvise si assiste a vistose decrescite il trimestre successivo. Se si aggiunge, poi, che sempre più si tratta di occupazione a bassa retribuzione, fatta di part time e contratti interinali, in un contesto in cui lo smantellamento di fatto degli ammortizzatori sociali ha reso la situazione ancora più insostenibile, ben si capisce che invertire radicalmente la tendenza deve diventare una vera e propria ossessione di tutte le forze in campo. Siamo certi che la cantierizzazione senza tentennamenti delle politiche fin qui annunciate - non dimentichiamo che l’85 per cento del Masterplan sono investimenti pubblici - significherà rendere nuovamente attrattiva e competitiva la nostra regione, con quel che ne potrà conseguire in termini di nuovo lavoro e di nuovi impieghi privati. In questo modo, non solo la grande e media industria abruzzese ma anche le piccole aziende, l'artigianato e l'edilizia - settori oggi totalmente in ginocchio - potranno agganciare il treno di una crescita che, in altre regioni italiane, è tornato quasi a livelli pre-crisi. In definitiva, è giunto il momento che la bella addormentata si svegli, e mostri a tutti il suo vero volto: l'Abruzzo come regione delle opportunità, che invece di far fuggire le imprese sa attirarle, che invece di discutere lavora, che invece di bruciare ricchezza crea posti di lavoro. Rimbocchiamoci tutti le maniche, a partire da chi ha già i compiti assegnati, probabilmente da un pò troppo tempo.
Il Segretario Generale UIL Abruzzo
Michele Lombardo