CONSULTA DEL PATTO PER LO SVILUPPO DELL’ABRUZZO (sessione straordinaria 6 giugno 2013)
Incontro con il Ministro Maurizio Lupi
Scaletta intervento Roberto Campo a nome delle organizzazioni sindacali
È il terzo incontro che la Consulta del Patto per lo Sviluppo ha con esponenti del Governo, tre Governi differenti: ciò dimostra che questo livello di interlocuzione si è consolidato.
Al primo incontro, con l’Onorevole Gianni Letta, 21 settembre 2011, partecipò anche il Ministro Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli.
Nel secondo, 17 aprile 2012, con il Ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, parlammo anche di infrastrutture. Inclusi grandi progetti, come la ferrovia Pescara-Roma. Barca ci invitò a dotarci anche di un “piano B”, a causa della drammatica contrazione delle risorse pubbliche disponibili, che rende non perseguibili al momento soluzioni troppo dispendiose.
Noi abbiamo tenuto conto di quell’esortazione. I punti di cui parliamo oggi appartengono non solo all’ordine del desiderabile, ma anche del possibile.
Su questi punti, chiediamo di condividere responsabilità, tempi e modi per la loro realizzazione.
Alcuni punti sono di diretta competenza del Ministro, altri di altri livelli del Governo, altri ancora sono della Regione.
I punti si iscrivono anche nel lavoro avviato ieri con le organizzazioni sindacali, con le quali il Ministro a concordato 4 approfondimenti tecnici: Infrastrutture, porti e logistica, trasporto aereo e trasporto pubblico locale. Seguiremo con interesse questi lavori.
Il nostro approccio è ragionare di infrastrutture e trasporti tenendo ben presente il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, che offre importanti opportunità per un’impostazione che tenga conto del quadro nazionale e sovra-nazionale (Balcani, Mediterraneo, Mar Nero), riferimento necessario, ineludibile, come giustamente sostiene il Ministro.
L’opportunità offerta dalla Macroregione Adriatico Ionica. Vogliamo partecipare come partenariato regionale alla scrittura della strategia della Macroregione (così come partecipiamo alla programmazione 2014-2020). Affinché ciò sia reso possibile, chiediamo al Presidente Chiodi di organizzare subito il confronto regionale, per dare come Abruzzo un contribuito condiviso al tavolo nazionale, e chiediamo al Governo (il Ministro Lupi ci dia una mano), in particolare al Ministero degli Esteri, che coordina il lavoro, di prevedere e sollecitare contributi regionali condivisi.
Utilizziamo il ciclo 2014-2020 per collocare l’Abruzzo su scala regionale europea. Chiediamo alla Regione che il suo documento di programmazione 2014-2020 (il confronto partenariale sta per partire) contenga due opzioni tra loro interconnesse, da condividere con il Governo:
- il collegamento dell’Abruzzo al Corridoio V (nessun altro territorio rivendica questo aggancio, che è naturale sia affidato a noi);
- il ruolo dell’Abruzzo come land bridge Adriatico-Tirreno, rivitalizzando questa opzione che era già nel QSN 2007-2013, con la valorizzazione dell’infrastrutturazione autostradale esistente (in questo senso parliamo di piano B), che consente un collegamento valido da Pescara/Ortona a Roma/Civitavecchia.
Al Governo chiediamo di fare proprie e di ufficializzare le richieste conseguenti alla Commissione Europea.
Al Ministro Maurizio Lupi chiediamo di istituire un confronto Lazio-Abruzzo presso il suo Ministero per definire i contenuti del land bridge.
Al Governo chiediamo inoltre di fare propria la proposta di prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico fino a Brindisi e di sostenerla in sede europea.
Queste operazioni utilizzano l’esistente per creare un quadro nuovo, che ci dà una dimensione, ponendoci al centro di una direttrice est-ovest e di una nord-sud di interesse strategico nazionale ed europeo (se l’Europa vuole essere anche mediterranea, adriatica, balcanica, e non solo quella del Drang nach Osten tedesco).
Dentro questa logica, chiediamo al Ministro di tenere conto delle proposte del convegno svoltosi a Bari lo scorso 24 maggio, cui hanno partecipato quattro regioni del versante adriatico, per recuperare con l’alta capacità Bologna-Bari almeno parte del danno subito con la mancata infrastrutturazione per l’alta velocità. Chiediamo che l’alta capacità Bologna-Bari sia inserita nel Piano Nazionale Infrastrutture.
Anche qui c’è un esercizio di realismo da piano B. Ci rendiamo conto che l’infrastruttura per l’alta velocità non è oggi un investimento alla nostra portata, ma passare all’alta capacità lo è. Cosa serve: il completamento del doppio binario; l’adeguamento delle gallerie. Parte importante dell’investimento ricade sul territorio Molisano: ragioniamo non chiusi dentro visioni regionalistiche anguste. E poi, naturalmente, bisogna che Trenitalia impieghi vettori adeguati.
È necessario, però, che RFI rinunci all’eliminazione di scali merci, come quello del porto di Ortona e quello di San Salvo: il calo dei volumi causato dalla crisi non può dettare una scelta che invece di scommettere sulla ripresa, si rassegna e rende permanente il danno.
Porti: chiediamo al Ministro di inserire gli investimenti sui porti abruzzesi, previsti dall’Intesa Generale Quadro Infrastrutture tra Governo e Regione Abruzzo, nel progetto Autostrade del Mare. Devono stare insieme le tre operazioni: prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico; alta capacità Bologna-Bari; portualità abruzzese nelle Autostrade del Mare.
Aeroporto: Pescara nel Piano Aeroporti, con avvio dei relativi lavori di potenziamento.
Intesa Generale Quadro Infrastrutture Governo-Regione Abruzzo. Chiediamo si studi e condivida un cronoprogramma per la realizzazione di tutte le opere contemplate nell’Intesa, individuando modalità di sperimentazione pratica delle proposte pilota per attirare i fondi necessari: dalle forme di partenariato pubblico-privato all’utilizzo del fondo di rotazione per la progettazione all’istituzione di organismi sovra regionali per gestire piastre logistiche, porti, reti locali.
Infine, chiediamo al Ministro per le sue deleghe relative all’edilizia pubblica e alla casa, considerando che le città sono una delle tre opzioni strategiche proposte dal governo per la programmazione 2014-2020, insieme con il Mezzogiorno e le aree interne, su cui ancora non c’è un indirizzo operativo, che pensiamo richiederà una convergenza inter-ministeriale, di recepire la nostra esigenza di poter affiancare al lavoro sull’Aquila (smart city, reti, etc), che è parte delle politiche di ricostruzione e rilancio, anche interventi su altre realtà urbane della nostra regione.
Riassunto dei punti
- Macroregione Adriatico Ionica: partecipazione del partenariato regionale alla scrittura della strategia
- Collegamento dell’Abruzzo al Corridoio V
- Riconoscimento all’Abruzzo del ruolo di land bridge Adriatico-Tirreno
- Tavolo Lazio-Abruzzo presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti sul land bridge
- Inserimento dell’alta capacità Bologna-Bari nel Piano Nazionale Infrastrutture
- No alla chiusura degli scali merci di Ortona (porto) e San Salvo
- Inserimento della portualità abruzzese nelle Autostrade del Mare
- Inserimento dell’aeroporto di Pescara nel Piano Nazionale Aeroporti
- Cronoprogramma per la realizzazione di tutte le opere contemplate nell’Intesa Generale Quadro Infrastrutture Governo-Regione Abruzzo
- Avvio di sperimentazioni sulle proposte pilota (in calce all’Intesa Generale Quadro)
- Casa ed edilizia pubblica: inclusione dell’Abruzzo (oltre la città dell’Aquila)