Si è tenuta questa mattina, davanti alla prefettura di Pescara, la manifestazione regionale della Uil Abruzzo per ribadire il no alla manovra finanziaria del governo, considerata dal sindacato iniqua e non espansiva. Il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo e una delegazione del sindacato sono stati ricevuti dal prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, al quale hanno consegnato il documento nel quale si spiega perché la legge di bilancio sia lontana dalle necessità dell’Italia e dell’Abruzzo.
“Lo è in materia di autonomia differenziata tra le regioni – spiega il segretario Lombardo -. Chiediamo infatti la cancellazione o la modifica dell’art. 143 della legge di bilancio poiché ogni riforma sull’autonomia differenziata non può prescindere da quanto stabilito dai padri costituenti all’art. 119 della nostra Costituzione. Siamo per l’unità nel sociale, nell’economia, nella sanità pubblica e nella scuola pubblica del nostro Paese. E siamo fermamente contrari ad una riforma divisiva come quella proposta dal governo”.
“Nella manovra – aggiunge il segretario regionale - mancano le risposte necessarie per sostenere i redditi dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie. Per sostenere la crescita economica ed evitare che l’Italia vada in recessione chiediamo il taglio del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, la detassazione degli aumenti contrattuali e la detassazione degli accordi di secondo livello”.
Sulla questione dei voucher, già contestata in altre occasioni, dice: “L’aumento a 10.000 euro e l’allargamento della platea dei prestatori rappresentano un fatto gravissimo che precarizza i rapporti di lavoro. Sono necessari segnali chiari per rendere meno precario il lavoro sulla base del modello spagnolo e sancire, senza alcuna titubanza, che le assunzioni devono essere a tempo indeterminato, lasciando la regolazione della buona flessibilità di entrata alla contrattazione collettiva”.
Altro punto molto importante per il sindacato è il tema della flat tax: “Contraria ai principi di progressività e di equa compartecipazione alle spese dello Stato è l’estensione della flat tax fino a 85.000 euro – commenta Michele Lombardo - poiché si farà gravare ancora più pesantemente sui lavoratori dipendenti e pensionati il carico dell’Irpef. Per la Uil va ampliata la base imponibile e resa più progressiva l’imposta”.
Il sindacato si pone inoltre contro l’aumento del tetto all’utilizzo del contante e la possibilità di poter rifiutare pagamenti elettronici fino a 60 euro, un intervento che sarebbe a favore solo degli evasori. Chiede invece
la semplificazione dell’utilizzo del POS e della moneta elettronica, riducendo il tetto all’uso del contante.
Sugli extraprofitti, la Uil continua a sostenere la necessità della tassazione di tutte quelle società energetiche e non energetiche, che dalla crisi pandemica, energetica e geopolitica hanno tratto un enorme beneficio. Misura, questa, che rappresenta un atto di equità e giustizia, che non lede gli interessi delle aziende stesse e che porta nel sistema quelle risorse per interventi sociali urgenti e per sostenere la buona e stabile occupazione.
Altro tema caldo è quello delle pensioni sul quale il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo interviene dicendo: “Il blocco della rivalutazione per le pensioni è un danno rilevante per i pensionati italiani. Non vi è traccia di misure che introducano una vera flessibilità di accesso alla pensione. Quota 103 risponde in minima parte alle legittime aspettative di lavoratori precoci, lavoratori con carriere stabili e durature e non interviene in alcun modo in aiuto delle categorie più fragili, come i lavoratori con carriere discontinue o prevalentemente part time, i disoccupati con età elevata, chi ha gravi disabilità o chi assiste un familiare con disabilità”.
Il documento affronta, in chiusura, gli altri argomenti non menzionati dalla manovra finanziaria, quali la sicurezza sui luoghi di lavoro, gli obiettivi di transizione ecologica come previsti dal Pnrr e gli investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo dell’intero Paese.