TASSE: RIALLINEARE L’ABRUZZO – BASTA FISCALITÀ DI SVANTAGGIO
La Uil Abruzzo chiede alla Regione e ai Comuni una politica di riduzione delle tasse su lavoro e impresa
La segreteria della Uil Abruzzo ha discusso della sempre più deteriorata situazione fiscale in Abruzzo. Al posto della fiscalità di vantaggio, che anni fa veniva raccomandata alle regioni del Sud, e quindi anche all’Abruzzo, per essere più attrattive di nuove imprese, si è installata una pesante e crescente fiscalità di svantaggio. Senza dimenticare che la media nazionale è quella di una nazione che esagera con le tasse. La Uil Abruzzo chiede alla Regione e ai Comuni scelte decise per intanto riallineare l’Abruzzo alla media nazionale e subito dopo programmare un alleggerimento del peso del fisco sul lavoro e sull’impresa, insieme con il resto d’Italia, si spera, e più del resto d’Italia.
IMU-TASI: batosta nazionale, ma in Abruzzo spesso pesa di più. Nelle città capoluogo di provincia, la media del costo annuo della TASI prima casa per il 2015 è di 230 € (l’acconto di giugno, quindi, pesa 115 €). Pescara è a 250 € e Chieti a 238 €. Sotto la media nazionale L’Aquila, con 202 €, e Teramo (171 €).
IRPEF REGIONALE: l’accordo che facemmo con la Giunta Chiodi il 30 novembre 2012 è rimasto un episodio isolato (22 milioni di tagli all’addizionale regionale Irpef e per la prima l’introduzione degli scaglioni di reddito al posto dell’aliquota secca all’1,73%, che poi è tornata in vigore. Chiediamo alla Giunta D’Alfonso un piano graduale ma strutturale di riassorbimento integrale della maggiorazione dell’addizionale Irpef dello 0,50 che scattò a causa dell’extra deficit sanitario e la reintroduzione degli scaglioni di reddito. La possibilità di spalmare in 7 anni il disavanzo di circa 500 milioni accumulato nel tempo dalla Regione e la graduale estinzione di alcuni debiti cartolarizzati devono essere utilizzati per un’inversione di tendenza in direzione della riduzione delle tasse regionali.
IRAP REGIONALE: anche qui, l’accordo del 30 novembre 2012, con il taglio di 18 milioni di IRAP, è rimasto un episodio senza seguito.
IRPEF COMUNALE: partiamo da un pessimo quadro, che vede scendere di anno in anno la spesa per il personale, ciononostante cresce la spesa corrente. In Abruzzo, la spesa per il personale passa da 207 € pro-capite nel 2012 a 202 nel 2013 e a 198 nel 2014, ma la spesa corrente sale sempre: 849 euro nel 2012, 862 nel 2013, 869 nel 2014. E con la spesa, sale l’addizionale comunale Irpef: 61 euro pro-capite nel 2012, 66 nel 2013, 71 nel 2014. Oltre al peggioramento quantitativo, abbiamo tanti casi di deterioramento qualitativo. Un esempio di inciviltà fiscale è il Comune di Pescara, che non ha mai voluto introdurre gli scaglioni di reddito, ma dove vigeva l’esenzione dall’addizionale comunale per i redditi sotto 16.040 euro, un sistema molto discutibile perché rischia di premiare troppi finti poveri e pochi lavoratori, che sono il vero soggetto che regge il sistema fiscale. Invece di evolversi finalmente verso gli scaglioni di reddito, il Comune di Pescara ha deciso che quest’anno l’esenzione secca on/off varrà sotto i 10.000 euro. Molti evasori ringrazieranno, mentre nemmeno i disoccupati in regime di NASPI né le pensioni al minimo potranno averne alcun beneficio. Aumentano le consulenze esterne, tagliano la spesa sociale, aumentano le tasse, in un quadro sgovernato di pre-dissesto.
CAMBIARE VERSO. I sistema attuale va verso il disastro: cresce la spesa corrente, cresce il debito, crescono le tasse... Scelte come gli 80 € non invertono la tendenza. Bisogna cambiare simultaneamente a tutti i livelli. Il fisco locale va fermato nella sua corsa e riformato introducendo gli scaglioni. Per la Uil, la politica fiscale è una priorità.
Pescara, 18 giugno 2015
Per la Uil Abruzzo (Roberto Campo)