"Una politica unitaria e di qualità per promuovere lo sviluppo economico e sociale dell'Abruzzo" è il titolo del documento che Cgil, Cisl e Uil Abruzzo propongono ai candidati alle elezioni regionali della nostra regione, aggiornamento di un decaologo già stilato in passato. In conferenza stampa a Pescara i segretari regionali Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo hanno i contenuti del documento che proponiamo integralmente.
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Una politica unitaria e di qualità
per promuovere
lo sviluppo economico e sociale dell’Abruzzo
Premessa
Il lavoro svolto in questi ultimi anni da Cgil, Cisl, Uil Abruzzo ha rappresentato un contributo alla costruzione della programmazione dei fondi europei 2014-2020, non esente da difetti ma certamente migliore di quelle precedenti. In preparazione al nuovo ciclo e ritenendo che vada confermata l’impostazione di sistema che ha permesso la condivisione del Patto per lo sviluppo - quale Addendum al Masterplan Abruzzo - nonché della Carta di Pescara, si tratta ora di riprendere le seguenti linee di indirizzo:
- dare attuazione da parte della Regione Abruzzo al confronto sistematico e costante con le Parti Sociali nonché alla interlocuzione con il Governo Nazionale sui temi dello Sviluppo e della Ricostruzione. Attuare, nell’immediato, ogni utile intervento teso alla accelerazione della Ricostruzione dei luoghi colpiti dagli eventi sismici, accompagnando tale processo con politiche di recupero e di manutenzione del territorio
- rilanciare una nuova politica per le aree interne che segua gli indirizzi della Strategia Nazionale delle Aree Interne dando un nuovo impulso ai territori abruzzesi interessati;
- dare piena operatività concreta a tutti gli strumenti di programmazione, riattivando il previsto monitoraggio unitario dell’attuazione di questi ultimi, degli investimenti e dei relativi risultati occupazionali.
Tali obiettivi dovranno basarsi sui seguenti principi:
- della programmazione, assicurando un’unica regia regionale per l’insieme dei relativi strumenti;
- degli investimenti previsti dalla programmazione, con puntuale verifica con le Parti Sociali del procedere dei programmi, dell’uscita dei bandi, dell’apertura dei cantieri, dell’effettuazione di assunzioni, dell’individuazione di eventuali ostacoli e delle misure volte alla loro rimozione;
- della programmazione, con particolare riferimento al fondo FSC, il cui impiego negli anni successivi al biennio del Masterplan non è stato oggetto di confronto.
Le priorità per l’Abruzzo
Cgil, Cisl, Uil ritengono di indicare delle priorità di merito, non esaustive dei problemi da affrontare e degli obiettivi da perseguire, ma la cui valenza è tale da rappresentare il terreno per poter determinare una svolta positiva, un cambio di paradigma che crei un contesto complessivamente più favorevole alla ripresa economica, produttiva ed occupazionale in tutti i settori e i territori.
Un progetto di sviluppo territoriale
Aprire un confronto tra le Parti Sociali, il Governo, la Giunta Regionale, le Istituzioni locali in particolare sui seguenti punti:
- rendere la proposta della Zona Economica Speciale (ZES) una reale strategia di sviluppo che - mediante il potenziamento delle connessioni nella trasversalità del corridoio Tirreno Adriatico, avendo il porto di Ortona come terminale di eccellenza sull’Adriatico, e nell’ambito di nuove ed ulteriori politiche regionali di sostegno - sia in grado di una garantire una crescita sociale ed economica all’intero Abruzzo; in tale ottica è di vitale importanza per il sistema regionale la messa in sicurezza e l’adeguamento del sistema autostradale A24-A25, con i relativi pedaggi da rivedere al ribasso, nonché l’ adeguamento della linea ferroviaria Adriatica per l’Alta Capacità oltre che avere motrici più potenti, adeguate a svalicare la dorsale appenninica Pescara-Roma. Avviare, in tempo utile per la data di revisione dei corridoi europei dei trasporti (TEN-T) prevista nel 2020, l’iter per il riconoscimento di un corridoio Barcellona-Civitavecchia-Pescara-Ortona-Ploce, utile per alleggerire l’enorme flusso di merci attualmente trasportata “tutto strada” attraverso il Corridoio V° Mediterraneo e beneficiare così l’economia regionale anche delle zone interne.
- definire un programma straordinario di messa in sicurezza ambientale;
- comporre un piano specifico sulle infrastrutture alla luce degli interventi previsti dal Masterplan già in atto e delle restanti priorità da ‘cantierare’;
- strutturare territorialmente i servizi di welfare (sistema formativo e scolastico, assistenza socio-sanitaria, politiche attive per il lavoro).
Per realizzare tali obiettivi risulta urgente riorganizzare la struttura operativa e amministrativa della Regione e concordare con i Ministeri competenti un progetto di rafforzamento amministrativo che permetta alla medesima Regione Abruzzo di caratterizzarsi positivamente per livelli di digitalizzazione e di innovazione.
Politiche di programmazione
Cgil, Cisl, Uil Abruzzo ritengono importante avviare - anche mediante una iniziativa comune tra le regioni del Mezzogiorno – un confronto con il Governo Nazionale teso a riaprire un flusso di risorse ordinarie.
A livello regionale vanno portati avanti, con contestualità, Masterplan e Fondi strutturali europei contenuti nel Patto per lo Sviluppo dell'Abruzzo, prevedendo le necessarie rimodulazioni rispetto ai mutamenti socio-economici-produttivi del quadro regionale.
Attività produttive e Lavoro
Il tema delle politiche attive e passive del lavoro risulta di vitale importanza e pertanto va reso sistematico il confronto congiunto di merito tra Parti Sociali ed Assessorati alle Attività Produttive e al Lavoro per verificare gli effetti degli strumenti già posti in essere e concordare nuove ed ulteriori misure di contrasto alle crisi che prevedano la compresenza di strumenti passivi e attivi di assistenza e la promozione di nuova occupazione, tutela, formazione, riqualificazione.
Per tali ragioni è necessario :
- attivare un confronto con il Governo che veda la Regione Abruzzo promotrice di una nuova politica in tema di ammortizzatori sociali quali strumenti indispensabili per la tenuta o la riconversione dei siti produttivi a tutela dei livelli occupazionali e ciò in considerazione del fatto che le norme in vigore, non consentono di affrontare le tante crisi industriali
- definire con le Parti Sociali un Protocollo sugli Appalti che recepisca le proposte unitarie, già presentate da CGIL-CISL-UIL, atte garantire un sistema caratterizzato da legalità, trasparenza ed efficacia mediante la qualificazione delle stazioni appaltanti e l’accorpamento di queste ultime
- attivarsi nei confronti del Governo e garantire da parte della Regione interventi tesi ad invertire la tendenza della ormai insostenibile riduzione delle risorse legate al trasporto pubblico
- attivare un tavolo di confronto sul tema delle Società partecipate presenti nel territorio regionale, con l'obiettivo di garantire la prosecuzione ed il miglioramento dei servizi e la salvaguardia dei livelli occupazionali
- definire insieme le politiche industriali e del lavoro nelle aree di crisi semplice nonché aprire alla partecipazione costante delle parti sociali il percorso dell’area di crisi complessa Val Vibrata-Ascoli. È altresì fondamentale porre in essere una azione sinergica che veda l’individuazione di nuovi strumenti, unitamente all’attuazione di quelli già a disposizione, per dare una risposta complessiva ma di particolare attenzione ai territori di più marcata e storica deindustrializzazione
- realizzare politiche per fermare ed invertire la tendenza all’indebolimento e all’ulteriore frammentazione delle piccole imprese creando sinergie con la grande industria ed attuando politiche che agevolino il percorso delle microimprese verso l’innovazione, l’internazionalizzazione e la capacità di lavorare in rete.
- dare seguito alle attività del neo costituito Osservatorio regionalesul Credito, quale strumento utile per contribuire a migliorare la vita delle famiglie, del tessuto economico ed inparticolare delle piccole imprese, nonché elemento decisivo in tema di tutela dei livelli di legalità.
Chiudere positivamente il ciclo 2014-2020;
- prepararsi alla nuova programmazione dei fondi europei
- aggiornare la strumentazione di politica industriale.
Una regione industriale come l’Abruzzo ha necessità di superare i limiti che hanno visto una impostazione del Masterplan quasi esclusivamente legata alle Infrastrutture. È necessario pertanto che, anche mediante rimodulazioni degli interventi in essere, si perseguano obiettivi regionali nell’ambito di Industria 4.0, attuando scelte strategiche in grado di cogliere la sfida del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei che vedrà concentrarsi gli investimenti sugli obiettivi di un’Europa più intelligente e un’Europa più verde.
Cgil Cisl Uil Abruzzo considerano di fondamentale importanza proseguire il percorso avviato con la Carta di Pescara e ritengono che una reale azione di sistema possa realizzarsi promuovendo un capillare recepimento nei luoghi di lavoro dei contenuti e degli obiettivi della Carta e coinvolgendo nelle azioni il sistema delle piccole e medie imprese, delle micro-imprese e delle imprese artigiane.
La fiscalità regionale
eliminazione della fiscalità di svantaggio definendo tappe che, tenendo conto dei vincoli derivanti dagli impegni di abbattimento del debito regionale, onorino quanto concordato nel patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo, introducendo gli scaglioni di reddito in alternativa all’aliquota secca dell’addizionale regionale irpef, per condurre alla graduale, integrale e strutturale, cancellazione delle maggiorazioni delle tasse regionali scattate a causa dell’extra-deficit sanitario; l’eliminazione della fiscalità di svantaggio dovrà attuarsi garantendo comunque la tenuta del welfare regionale e dei servizi pubblici, livelli qualitativi elevati del sistema sanitario ed i necessari investimenti tesi al completamento del processo di riorganizzazione della sanità abruzzese.
Nell’ambito degli interventi da attuare vi è, certamente, la necessità di affiancare all’avvenuta uscita dal commissariamento della sanità abruzzese, l’abbattimento dei costi per la cura dei cittadini: in questa ottica l’eliminazione del superticket rappresenta una priorità per garantire maggiore accessibilità al nostro sistema sanitario.
Sanità e Sociale
- Investimenti nella Sanità del territorio: l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento ha creato un contesto migliore che nel passato per il riequilibrio ospedale/territorio; chiediamo pertanto un piano dettagliato di investimenti per il potenziamento della sanità del territorio, articolato per ASL, con particolare riferimento alle aree interne al fine di determinare un necessario riequilibrio territoriale. É necessario attivare la sanità di genere.
- Integrazione socio-sanitaria: superata la problematica della reciproca funzionalità distretti-ambiti, vi è la necessità di definire un piano con obiettivi, modi e tempi di completa realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria, condiviso da CGIL-CISL.UIL con gli assessori alla Sanità e al Sociale.
- Adeguamento delle risorse: il finanziamento delle politiche sociali nella nostra regione si è ridotto drasticamente nell'ultimo decennio a causa dei vincoli di bilancio nazionali e regionali. A fronte di ciò è comunque necessario garantire risorse adeguate ed interventi per i piani sociali di zona, per la legge regionale sull'invecchiamento attivo, per le cure a domicilio, per la disabilità e l'infanzia, per il diritto allo studio. La Regione dovrà anche reperire risorse da destinare ai Comuni per ridurre la quota di compartecipazione dei cittadini alla spesa socio sanitaria. Chiediamo un piano dettagliato degli interventi programmati e delle risorse disponibili.
- Il nuovo governo regionale dovrà essere impegnato ad incrementare le risorse statali per l’edilizia sanitaria in Abruzzo, in considerazione delle problematiche strutturali degli ospedali anche in relazione alla loro tenuta sismica. Tali risorse dovranno essere subito essere rese disponibili per la cantierizzazione delle opere più urgenti e nella visione della nuova programmazione sanitaria.
- Il nuovo governo regionale dovrà dare risposta alle problematiche più urgenti in tema di sanità:
- Assunzione di personale nelle ASL per coprire le gravi carenze di figure sanitarie.
- Abbattimento delle liste di attesa attraverso investimenti su personale e attrezzature nella sanità pubblica.
- Eliminazione del superticket.