I porti abruzzesi passino subito dall’autorità portuale di Ancona a quella di Civitavecchia, e si avvii senza indugio il riconoscimento del corridoio intermodale di un corridoio Barcellona-Civitavecchia-Pescara-Ortona-Ploce. È quanto chiedono in una lettera aperta dal titolo “Le ragioni di una scelta di campo” Cgil, Cisl e Uil di Abruzzo e Lazio insieme a Confindustria Chieti Pescara e Unindustria Civitavecchia al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e ai presidenti delle Regioni Lazio e Abruzzo, Zingaretti e Lolli.
Nel documento si ribadisce l’importanza di questa grande azione strategica e infrastrutturale pensata per agevolare il flusso delle merci dalla Spagna all’Est Europa fino all’Oriente passando per il centro Italia – Lazio e Abruzzo - mediante un sistema di trasporti che affianchi quello su mare a quello su rotaia e gomma. Il tutto, si legge nel documento, in un contesto che potrebbe essere fortemente rinforzato dall’istituzione delle Zone Economiche Speciale, in fase di definizione, in grado di attrarre investimenti e rilanciare in questo modo anche le zone interne delle due regioni.
Non solo, ma il corridoio Tirreno-Adriatico avrebbe il grande pregio di decongestionare l’ormai insostenibile traffico su gomma che attanaglia la Pianura Padana, all’origine di grande inquinamento ambientale.
Inoltre, nella lettera si ricorda che la possibilità per una regione con un porto di transito di passare ad un altro sistema portuale è subordinata dalla normativa alla sola accettazione del sistema portuale ospitante senza ulteriori autorizzazioni da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: nel caso in oggetto, Civitavecchia ha già espresso parere favorevole.
La lettera completa posta la firma di Carmine Ranieri (Cgil Abruzzo), Michele Azzola (Cgil Lazio), Leo Malandra (Cisl Abruzzo Molise), Paolo Terrinoni (Cisl Lazio), Michele Lombardo (Uil Abruzzo), Alberto Civica (Uil Lazio), Gennaro Zecca (Confindustria Chieti Pescara) e Stefano Cenci (Unindustria Civitavecchia).