Concertazione regionale: Accordo 8 settembre 1999
Proposta sulle regole della concertazione in Abruzzo
RIFERIMENTI E PRINCIPI DELLA CONCERTAZIONE REGIONALE
Il patto Sociale Nazionale del 22.12.98 e relativo protocollo di attuazione firmato dal governo con gli Enti Locali confermano la validità della scelta della concertazione espressa dal Protocollo del 23.07.93, la rafforzarono e si propongono la sua estensione a livello delle Regioni, delle Province e dei Comuni, che si impegnano ad assumerla come metodologia capace di rendere sinergiche le azioni dei diversi soggetti sociali protagonisti dello sviluppo.
La programmazione dell'azione di governo regionale nel campo delle politiche economiche e sociali, basata su strumenti contrattuali, cioè risultato di accordo scritto conseguente alla concertazione tra parti sociali ed attori dello sviluppo locale e regionale, trova nella Regione Abruzzo una prassi su cui fondarsi, abbastanza consolidata, istituzionalizzata e diffusa in vari campi della politica economica e sociale.
La Regione, le OO.SS. e le Associazioni imprenditoriali condividono la necessità di ridefinire ed aggiornare le regole della concertazione a livello regionale, per fare il punto sulle esperienze di concertazione fin qui realizzate nella nostra regione e per migliorare il sistema facendo tesoro dei limiti riscontrati adeguandolo alla nuova situazione che si sta determinando per effetto del decentramento in atto, delle politiche europee per l'occupazione e del varo della "nuova programmazione".
La necessità di predisporre un quadro di regole di concertazione di carattere generale va finalizzata pertanto e rendere sinergici sforzi e risultati della concertazione realizzata nei diversi ambiti ed a vari livelli, inquadrandoli nel generale contesto legislativo ed organizzativo, della struttura regionale ed arricchendoli delle valenze operativo-organizzative auspicate nella deliberazione del CIPE 22.12.98.
Per quando sopra capo, si ritiene che tale obiettivo possa essere perseguito basandosi su seguenti riferimenti, principi generali, metodi e contenuti.
RIFERIMENTI
1. Protocollo d'Intesa tra la Giunta Regionale e le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL, d'Abruzzo, 13 settembre 1995.
2. Accordo Quadro sui problemi del Lavoro e dell'Occupazione nella Regione Abruzzo 25 luglio 1997.
3. Patto Sociale per lo Sviluppo e l'occupazione 22 dicembre 1998 (in particolare, il capitolo 2, punto 8).
4. Protocollo sulla Partecipazione delle Regioni, delle Province e dei Comuni all'attuazione del Patto Sociale per lo Sviluppo e l'Occupazione 22 dicembre 1998 (in particolare , i punti 5, 6 e 7).
5. Delibera CIPE n° 140/98 22 dicembre 1998.
6. Schema di protocollo per la definizione del Patto Sociale Regionale per lo Sviluppo e l'Occupazione, 18 gennaio 1999.
7. Rapporto Interinale Regionale, 12 marzo 1999.
PRINCIPI GENERALI
1. Il quadro di fondo di medio periodo dell'azione politica della Regione si esplica nel Programma Regionale di Sviluppo (PRS) nel Quadro di Riferimento (QRR) che lo traspone sul territorio e nei programmi di settore, ai sensi della LR 85/97 "Norme in materia di programmazione" e della Legge Urbanistica Regionale (LUR 18/83 e successive modifiche e integrazione, e L.R. 70/95.
2. PRS e QRR guidano l'intera azione della Regione nel medio periodo di vigore (legislatura), enunciandone i principi fondamentali della politica economica, sociale e territoriale, le linee giuda, le grandi scelte, le strategie, gli obbiettivi generali e intermedi, la conseguente allocazione di massa delle risorse. Le stesse modalità di definizione dei due strumenti programmatici e dei loro aggiornamenti (ampia concertazione a più gradi e livelli amministrativi, approvazione con legge regionale) garantiscono la loro condivisione da parte del più ampio consesso di forze politiche, economiche e sociali della regione.
3. La predisposizione a l'attuazione degli strumenti operativi attraverso i quali si esplica l'attività intervento della Regione in ambito comunitario si avvale dell'apporto del "Comitato Regionale", costituito e definito ai sensi della deliberazione CIPE del 22 dicembre 1998.
4. Il comitato Abruzzese sarà costituito dai rappresentanti della regione, delle autonomie locali, delle associazioni imprenditoriali e sindacali e delle altre parti sociali rappresentative di interessi rilevanti che il 18.01.1999 hanno siglato il "Protocollo per la definizione del Patto Sociale Regionale per lo Sviluppo e l'Occupazione".
5. Nella definizione dei Programmi di Investimenti comunitari, statali e regionali, il Comitato definisce, nell'ambito delle linee guida generali dell'azione del Governo regionale, fissate dal PRS, gli obiettivi da ritenersi prioritari, gli strumenti da adottare, anche proponendovi eventuali modifiche, e le risorse da destinarvi, garantendo che tutte le sue linee (fondi comunitari e nazionali; intese di programma; programmazione negoziata) e tutte le politiche messe in atto si muovano nello stesso senso.
6. Il Governo Regionale si impegna altresì a rafforzare l'attuale sistema di concertazione con le OO.SS e le associazioni imprenditoriali innanzitutto, sugli strumenti di programmazione suddetti, nei vari settori di governo della politica economica e sociale con il metodo sottoesposto.
7. Il Governo Regionale si impegna altresì a riconoscere nei propri programmi ed a coordinare con la programmazione economica e territoriale, tutte le iniziative che nascono dalla concertazione tra gli attori dello sviluppo a livello locale previa concertazione nel Tavolo regionale.
METODI E CONTENUTI
Proposta di modello organizzativo della concertazione triangolare
1. Le occasioni della concertazione
Esse si articolano su due livelli fortemente interrelati tra loro: un livello generale ed uno "di settore". Il primo attiene il confronto sulle linee strategiche e sulle opzioni generali, e sulle azioni direttamente finalizzate, il secondo attiene il confronto sulle politiche di settore e sugli atti di programmazione specifici.
Concertazione generale
Soggetti:
(Giunta Regionale, Soggetti firmatari dell'accordo, i dirigenti del Servizio Programmazione e del Servizio Politiche Internazionali).
Oggetto:
Scadenze della concertazione nazionale (D.P.E.F., PNA e Finanziaria); Bilancio annuale e pluriennale; P.R.S. e Q.R.R.
Procedimento:
Iniziativa: Presidente della Giunta Regionale anche su richiesta delle Parti Sociali.
Modalità: Convocazione scritta almeno 15 giorni prima della data dell'incontro.
Documentazione ex-ante: trasmissione dei documenti relativi all'incontro contestualmente alla convocazione.
Documentazione ex-post: Verbale dell'incontro a sua trasmissione ai soggetti destinatari dell'accordo ed ai componenti della Giunta Regionale.
Durata: da definirsi a congiuntamente all'inizio del percorso concertativo.
Concertazione di settore
Soggetti:
Assessore/i interessato/i agli oggetti, i soggetti firmatari dell'accordo o loro delegati, uno o più dirigenti della struttura regionale maggiormente interessata.
Oggetto:
Leggi quadro di settore, principali piani di settore, progetti e programmi di iniziativa regionale, Piani-obiettivo, Programmi di iniziativa comunitaria. In particolare vanno attivati due Tavoli Permanenti di Concertazione, sul sistema della conoscenza scuola-formazione-ricerca (collegato alla riforma del Mercato del Lavoro) e sul duplice processo di decentramento e semplificazione amministrativa (con l'obiettivo, tra l'altro, della realizzazione degli sportelli unici).
Procedimento:
Iniziativa: Assessore interessato anche su richiesta delle Parti Sociali.
Modalità: Convocazione scritta almeno 10 giorni prima della data dell'incontro.
Documentazione ex-ante: Trasmissione dei documenti relativi all'incontro contestualmente alla convocazione.
Documentazione ex-post: Verbale dell'incontro a sua trasmissione ai soggetti destinatari dell'accordo, ai componenti della Giunta Regionale, ai coordinatori dei Settori interessati.
Durata: da definirsi a congiuntamente all'inizio del percorso concertativo.
2. Le occasioni della concertazione
L'informazione è garantita dalla circolazione della documentazione specifica citata nell'ambito dei due livelli di concertazione, oltre che da eventuali report finanziari periodici e dai prodotti del monitoraggio.
Tali prodotti sono elaborati dai Servizi interessati per materia.
IL RAPPPORTO TRA LA CONCERTAZIONE E LA LEGISLAZIONE REGIONALE
Qualora la concertazione si concluda positivamente con un patto concertativo trilaterale o comunque con intese condivise dalla Giunta Regionale, quest'ultima si impegnerà a promuovere tale accordo e sostenerlo nelle sedi consiliari, nel rispetto delle prerogative del Consiglio Regionale, assicurando una costante informazione e adeguate forme di coinvolgimento delle rappresentanze consiliari della maggioranza e dell'opposizione in modo da realizzare la convergenza tra i risultati della concertazione e la produzione legislativa regionale.
LE VERIFICHE DEI RISULTATI
Ciascun accordo di concertazione dovrà prevedere espressamente momenti di verifica dei risultati effettivamente conseguiti a seguito delle decisioni assunte, degli obiettivi selezionati, delle risorse impiegate. La Giunta Regionale deve impegnarsi a fornire dati che consentano tali riscontri, anche allo scopo di individuare eventuali ostacoli e concordanze azioni efficaci per rimuoverli prontamente.
L'ESTENSIONE DELLA CONCERTAZIONE ALLA PROVINCE E AI COMUNI
In analogia con il Protocollo di attuazione del Patto Sociale nazionale firmato dal Governo con Regioni, Province e Comuni, la Giunta Regionale promuove l'estensione del metodo della concertazione a livello degli Enti Locali sub - regionali.
IMPEGNI A BREVE TERMINE PER LA CONCERTAZIONE GENERALE
• Programmazione negoziata.
• Monitoraggio POP 1994/1999.
• Consuntivo bilancio 1998; assestamento bilancio 1999; definizione bilancio 2000.
• Fondi strutturali 2000 - 2006.
• Analisi e monitoraggio dell'economia e del Mercato del lavoro abruzzese.
• Riforma dell'amministrazione regionale e applicazione delle leggi regionali 72/98 e 11/99.
• Verifica degli accordi di concertazione sin qui sottoscritti.
• Applicazione in Abruzzo del Patto Sociale nazionale per le parti di competenza regionale.
• Q.R.R.
• Raccordo sulle politiche di sviluppo per aree protette - parchi - montagna.
PRIORITA' PER LA CONCERTAZIONE SETTORIALE
• Il piano Energico regionale.
• Politiche Industriali.
• Raccordo sullo sviluppo delle politiche sociali e sull'economia sociale.
• Piano Gestione Rifiuti.
Il percorso concertativo sul bilancio 2000 va iniziato 1° ottobre p.v.
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La trasformazione della Proposta in accordo illustrata sula rivista della Regione Abruzzo REGIONE FLASH:
Obiettivo su...
... la nuova concertazione
La concertazione avrà il suo regolamento, ossia lo strumento metodologico che di fatto organizza, puntualizza i lavori delle parti interessate al confronto sulla programmazione regionale, li classifica per livelli tematici e, cosa più importante, per priorità di interventi. Il regolamento nasce, dunque, dall'esigenza di affinare un metodo, quello dell'incontro dal basso, che si è rilevato senz'altro proficuo, poiché ha posto i cosiddetti attori dello sviluppo nella condizione di conoscere ciascuno le esigenze dell'altro e, quindi, di razionalizzare la pianificazione sul territorio, con l'obiettivo primario di mirarne le scelte. Un metodo introdotto nei rapporti istituzionali proprio dell'Unione europea, costretta a trovare il giusto equilibrio tra le risorse del proprio bilancio e il flusso finanziario da dirottare verso i paesi dell'Est ad Obiettivo 1. Il regolamento che, di fatto, avvia la fase due della concertazione triangolare, è stato sottoscritto dal Governo regionale e delle parti sociali. Esso in definitiva, consentirà agli attori dello sviluppo di uscire dalla sperimentazione e di definire tavoli di negoziato sui quali aprire di volta in volta il confronto. Queste vitali sedi programmatiche daranno la possibilità alle organizzazioni di categoria e ai sindacati di partecipare alla definizione delle grandi strategie in modo non occasionale e di promuovere una armonia di intenti tra gli interlocutori. Il regolamento, inoltre, mentre determina i livelli di organizzazione e le priorità, come è stato sottolineato, consente anche la possibilità di esercitare una verifica costante sugli obiettivi colti dai tavoli di concertazione e, di conseguenze, di individuare le responsabilità. (A.Tollis)
CONCERTAZIONE: AVVIATA LA FASE "DUE"
(Ref.331) L'Aquila, 8 settembre 1999. La concertazione tra chi ha la responsabilità politica delle scelte e delle programmazione e tra chi rappresenta le parti sociali, imprenditoriali, economiche e sindacali, esce da oggi dalla improvvisazione e dalla casualità e diventa regolamento. Nel corso di un incontro con le parti sociali convocato a palazzo Centi dal presidente della Giunta regionale, Antonio Falconio, e dall' assessore alle Riforme istituzionali, Tiziana Arista, è stato sottoscritto un documento con il quale vengono definiti i metodi e i contenuti della concertazione triangolare, che d'ora in poi sarà articolata su tre livelli: un livello generale che attiene al confronto sulle linee strategiche e sulle azioni direttamente finalizzate e altro attiene al confronto sulle politiche di settore e sugli atti di programmazione. Nel documento viene concordato che, qualora la concertazione si conclude positivamente con un accordo condiviso dalla Giunta regionale, quest'ultima si impegna a promuoverlo e a sostenerlo nelle sedi consiliari, assicurando una costante informazione e adeguate forme di coinvolgimento delle rappresentanze consiliari della maggioranza e dell'opposizione. Ciascun accordo di concertazione dovrà inoltre prevedere momenti di verifica dei risultati ottenuti. Al riguardo il Governo regionale è impegnato a fornire dati che consentano tali riscontri, anche allo scopo di individuare eventuali ostacoli e concordate azioni efficaci per rimuoverli. "Per quasi tutti i paesi dell'Ue e da oggi anche per l'Abruzzo", ha commentato l'assessore Arista, "non esiste la possibilità di programmare lo sviluppo del territorio se alla base non ci sia stata la concertazione tra le parti interessate. Da oggi con il regolamento della concertazione, noi abbiamo uno strumento che sarà in grado di dare impulso allo sviluppo economico della regione". Il documento è stato siglato da tutte le parti presenti: Cgil, Cisl. Uil, Coldiretti, Cia, Ance, Confapi, Confcommercio. La Confindustria, pur avendo siglato il documento, ha sottolineato che la firma non deve intendersi "come una assunzione di responsabilità politica, ma come una disponibilità di collaborazione con il Governo della Regione". CG/99/09/08