In Abruzzo non c'è una sintesi condivisa su quali siano le priorità. Non c'è nemmeno un confronto pubblico su questo. In basso, proteste e istanze frammentate; in alto, la scelta del Presidente D'Alfonso di presentare al Presidente Renzi una scaletta di punti elaborata da lui solo (tra cui, la messa al bando di qualsiasi attività estrattiva di idrocarburi, senza alcun riferimento a opzioni realistiche di politica energetica nazionale, da cui non si può prescindere). Rivolgiamo pubblicamente una domanda al Presidente D'Alfonso: pensa di scrivere anche il Master Plan dell'Abruzzo in solitudine?
Il Governo - ha confermato Renzi - sta per lanciare una nuova strategia per affrontare il problema della spaccatura Nord-Sud dell'Italia, con 15 Master Plan, uno dei quali della regione Abruzzo. Renzi ha anche detto che si augura che quello dell'Abruzzo sia il primo che firmerà: è un'occasione da non perdere per discutere in Abruzzo di cosa si deve fare a livello regionale e nazionale per rilanciare questa regione. La Giunta regionale coinvolga imprese, sindacati e cittadini nell’elaborazione e nelle scelte.
D'Alfonso ha descritto a Renzi un Abruzzo che sta reagendo bene alla crisi. Condividiamo con lui il no al piagnisteo, ma affermiamo la necessità del realismo. In particolare, giudichiamo sbagliato tacere del grave danno subito dall'Abruzzo con la decurtazione di 321 milioni di fondi europei. Bisogna dire al governo che i 133 milioni aggiuntivi di nuovo FAS (si chiamerà Fondo Sviluppo e Coesione) promessi all'Abruzzo per recuperare il danno sono pochi (meno della metà della perdita), e che non sono ancora stati deliberati, né si è chiarito se la loro gestione sarà centrale o regionale, come dovrebbe essere, visto che devono compensare il taglio di risorse dei fondi europei per l’Abruzzo e che abbiamo la necessità di integrarli quanto prima nell’impoverita programmazione regionale 2014-2020.
Insistere sull’insufficienza dell’indennizzo di 133 milioni anche per trovare ulteriori forme di compensazione: per esempio, Cgil, Cisl, Uil Abruzzo avevano chiesto al Ministro del Lavoro Poletti, nell’incontro del febbraio 2015, di prevedere un maggiore coinvolgimento dell’Abruzzo nei Programmi Operativi Nazionali di sua competenza e di sperimentare qui la costruzione dell’Agenzia del Lavoro, consapevoli che non abbiamo in Abruzzo le risorse materiali ed umane sufficienti per mettere su un vero servizio di incontro domanda/offerta di lavoro. Resta un’idea valida. Ne abbiamo altre: ci piacerebbe poterne discutere, insieme alle altre rappresentanze sociali, con il governo regionale, per presentare al governo nazionale il miglior Master Plan possibile.